Sapienza, collettivi contro la presenza di Azione Universitaria: incidenti con la polizia

Ancora tensioni all’università la Sapienza di Roma tra collettivi di sinistra e Azione Universitaria. Gli studenti sono stati caricati mentre cercavano di raggiungere la facoltà di Economia.
A cura di Natascia Grbic
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Ancora tensioni all'Università la Sapienza tra studenti dei collettivi e di Azione Universitaria. Dopo quanto accaduto nella giornata di ieri, con i ragazzi di destra scortati fuori l'ateneo dalla Digos proprio davanti gli attivisti di sinistra, cosa che ha innescato quasi lo scontro fisico, i due gruppi sono quasi rivenuti in contatto nella giornata di oggi. Alle 11 di questa mattina, la giovanile di Fratelli d'Italia ha organizzato un'assemblea davanti la facoltà di Economia per "sottolineare il diritto di tutti gli studenti e le studentesse a vivere tranquillamente la politica e la vita universitaria". Verso le 13 studenti dei collettivi si sono messi in corteo verso la facoltà di Economia ma sono stati bloccati dalla celere, che ha effettuato alcune cariche di alleggerimento per allontanare gli studenti.

"La celere carica gli studenti dieci minuti prima della chiusura delle urne: questo è il clima antidemocratico della Sapienza e della Polimeni in cui fascisti e polizia alzano la tensione, confermato dallo spostamento dello scrutinio dei voti nella sede accanto alla quale gli squadristi sono riuniti in presidio", hanno dichiarato gli studenti di Cambiare Rotta.

I fatti di oggi si inseriscono in una serie di scontri avvenuti tra studenti dei collettivi e Azione Universitaria durante le elezioni universitarie. Gli studenti di Cambiare Rotta hanno denunciato un "clima inaccettabile": "scritte “DUX”, svastiche sui manifesti elettorali, telefoni strappati dalle mani degli studenti da squadristi che li costringono a votare per loro alle elezioni dei rappresentanti Sapienza". Nella giornata di ieri, i due gruppi sono quasi arrivati allo scontro dopo che gli studenti di destra sono stati scortati bardati e caschi in testa davanti ai collettivi. Una decisione che ha quasi portato al contatto tra gli studenti, dopo che già il giorno prima erano arrivati allo scontro.

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